Un atleta deve stare attento a quello che posta sui vari social network.
Soprattutto se ha un nome e un cognome non riconducibili alle tradizioni popolari italiane, tipo Mario Rossi, Luigi Brambilla, Gennaro Esposito o Michele Giordano.
E in particolar modo se nelle chat tocca argomenti come quelli legati alle vaccinazioni.
Lo sa bene Ivan Zaytsev, nato a Spoleto, noto agli appassionati di sport, in quanto stella della nazionale italiana di pallavolo.
Ha portato sua figlia in un centro per le vaccinazioni.
Alla figlia sono stati somministrati i vaccini e lui, essendo molto attivo sui social, ha postato il tutto, corredato da foto.
Non l’avesse mai fatto!
È stato subissato di critiche. Feroci. Ferocissime. Ferocerrime, direbbero i simpatici.
Ma in questo caso la simpatia non l’abbiamo individuata. Nemmeno in quel post che recitava: «zingaro, spero che Salvini ti rimandi al tuo paese».
Ammesso che Salvini soddisfi la richiesta del estensore del riportato post dovrebbe rimandare Ivan a Spoleto. Prelevandolo dalla città in cui ora è residente.
Una follia, insomma. Una follia figlia di un clima avvelenato.
Avvelenato dagli haters, che dietro alla tastiera si improvvisano giustizieri implacabili. Dagli estremisti novax, per i quali ogni genitore che varca la soglia di un dispensario pubblico è un criminale complice di quella fantasmagorica creatura chiamata Big Pharma. E aggiungiamo pure dai fanatici difensori della razza italiana (erede di quella padana, presupponiamo) che non tollerano quanti sono geneticamente più abbronzati dei residenti le colline pedemontane e che portano strani nomi dalle sonorità gipsy.
I post sono stati rimossi. Ivan ha ricevuto attestati di solidarietà.
Ma il clima non è cambiato.
E tutti noi pronti a scandalizzarci per il prossimo attacco a chi conduce una vita normale ed è ancora convinto che la scienza siano un aiuto per i cittadini, che lo Stato debba sostenere le persone in difficoltà, che non crede ai complotti e alle scie chimiche, che si tiene lontano dalle soluzioni miracolose a base di acqua, bicarbonato e zucchero, che non si abbandona alla logica della paura del diverso.
Certo il clima non è dei migliori, ma abbiamo tutte le risorse per controbattere quanti vorrebbero tornare ad una società medievale.
E queste risorse le ha anche Ivan Zaytsev. Lo ha dimostrato e lo dimostrerà ancora.
Insieme a sua figlia.